La visita consiste in un esame anamnestico e obiettivo
tradizionale e mirato, seguito da una serie di valutazioni morfologiche e
funzionali che permettono di formulare una diagnosi e quindi definire un
programma di prevenzione generale e di correzione personalizzata del problema
evidenziato.
L’anamnesi riguarda l’igiene generale di vita, le
eventuali patologie cutanee e l’assunzione di farmaci, come la pelle reagisce
agli agenti atmosferici (in particolare al sole) e, soprattutto, le abitudini
cosmetiche personali (detersione, idratazione e protezione).
L’ispezione cutanea si esegue a occhio nudo e con l’aiuto
di una lente. Si valuta il colorito della pelle e l’eventuale presenza di
lesioni elementari. L’ispezione distrettuale, rivolta al viso, prende in esame
il colorito, la luminosità e l’eventuale presenza di inestetismi, come macchie
(discromie ipermelaniche o ipomelaniche), rughe e rilassamenti cutanei,
couperose, eritrosi, desquamazioni, cicatrici acneiche e quant’altro di clinico
può interessare il medico estetico.
L’osservazione con la luce ultravioletta (luce di Wood)
consente di rilevare la presenza di comedoni, di iperpigmentazioni non
evidenziabili a occhio nudo, di squame come lamine argentee.
L’esplorazione al tatto e alla palpazione, secondo una
corretta metodica medica tradizionale, permette di valutare la levigatezza,
l’untuosità, la granulosità, la ruvidezza, lo spessore, l’elasticità e
l’estensibilità (legata alla qualità del collagene).
L’esame clinico permette anche la classificazione del
fototipo che è legata alla risposta individuale della pelle all’esposizione
solare.